Visita al Castello della Manta e "Per non dimenticare" l'ECCIDIO DI CERETTO

28/02/2025

 

CASTELLO DELLA MANTA  Bene del FAI Donazione ELISABETTA DE REGE PROVANA nel 1985

Sullo sfondo del Monviso si staglia una fortezza medievale dal fascino severo, prima avamposto militare e poi fastosa dimora di famiglia quando viene istituito il feudo della Manta. Valerano, signore e reggente del Marchesato di Saluzzo, uomo colto e illuminato, volle questa trasformazione, ed anche arricchire la grande sala baronale con splendidi affreschi, testimonianza della cultura cavalleresca di quel tempo.
In questi affreschi vengono rappresentati 9 eroi e 9 eroine sul lato destro del camino, la fontana della giovinezza sormontata dal dio Amore sul lato opposto. La scelta dei soggetti voleva anche mettere in mostra il vasto sapere enciclopedico del signore e contestualmente ostentare il potere e la superiorità del padrone di casa.

L’autore delle 18 figure è ignoto ma c’è un preciso progetto politico, iconografico e culturale nel ciclo della Manta, una delle tappe principali nello studio della civilt àortesee dell’influsso della cultura francese nel Piemonte occidentale. I rapporti tra marchesato e corte di Francia furono infatti stretti al punto che alla corte di Saluzzo si parlava francese, ci si vestiva alla parigina, si educavano i figli a Parigi,
si collezionavano opere d’arte francesi. Questa è una
scelta di gusto ma anche una convenienza politica.
La Francia infatti fu molto vicina ai Saluzzo nei difficili rapporti di questi con le potenti famiglie degli Acaja e dei Savoia le cui mire espansionistiche minavano la sicurezza del marchesato.

La Fontana della Giovinezza che fronteggia la teoria degli uomini illustri è opera di un artista della cerchia di Giacomo Jacquerio (maggior rappresentante del tardogotico piemontese) eseguita intorno al 1420.
L’ironia con il quale l’artista delinea la foga degli anziani che si gettano nell’acqua e la gioia boccaccesca degli incontri amorosi dei giovani esemplifica la laicizzazione dell’allegoria.

Infine si trova l’affresco con la Crocifissione di Cristo tra la
Vergine e Giovanni Evangelista.
Intorno allametà del XVIsecolo ,il complesso
quattrocentesco fu oggetto di nuove trasformazioni e a questo periodo risale il Salone delle Grottesche, caratterizzato da uno splendido soffitto decorato con dipinti e stucchi.
Da visitare anche gli ambienti di servizio con le cantine e il
cucinone con la gran volta a botte e un grandioso camino, la
chiesa castellana, voluta da Valeranoe impreziosita con
importanti affreschi dedicati alla Passione di Cristo, e il parco ampio ed ombreggiato da cui si gode di un’incantevole vista sulle ridenti colline della val Varaita.
Se desiderate conoscere gli avvenimenti storici visitate la pagina web al seguente indirizzo:

https://fondoambiente.it/luoghi/castello-della-manta
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