Pomeriggio tra doveri e piaceri

28/04/2025

 

Chiesa di Maria Assunta della Cava

Montemagno possiede un gioiello di chiesa: Santa Maria della Cava.

Nel regi­stro diocesano di Asti appare elencata la Chiesa di S. Maria di Betlemme in posse Montis Magni.

La chiesa è identificabile con la cappella di S. Maria de Hospitali, in aralibus dicti loci, in stato di abbandono e non più offida­ta anche se consacrata nel 1569. La succes­siva visita apostolica del Vescovo di Casale nel 1577 conferma che la cappella possiede un ospitale di Santa Maria, appartenente però al Sovrano Militare Ordine di Malta.

La chiesa si chiamò definitivamente Santa Maria della Cava, sovrapponendosi a quello di Santa Maria di Betlemme. Il predicato della Cava deriva dall’antica strada romana sprofondata, incavata per mancanza di manutenzione. Infatti l’area dell’attuale Comune di Montemagno costellata di borghi e ville romani talchè lo stesso toponimo del capoluogo ne rivela l’origine romana.

(Fonte: sito del Comune di Montemagno)

esterno

Nell’abside conserva AFFRESCHI datati 1491, tra di essi una Crocifissione con le figure di Maria e san Giovanni, una Madonna in trono con Bambino, figure di Santi.

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Resti Della Chiesa di Santi Vittore e Corona

https://www.chieseromaniche.it/Immagini/FotoChiese/155-1-Montemagno-Santi-Vittore-E-Corona-Vista.jpg

Risale al secolo XI. Citata nel 1345, quando dipendeva, con le altre chiese del paese, dalla pieve di Grana. Nel 1568, unita alla chiesa di San Cipriano, costituiva una parrocchia. Nel 1584, però, San Vittore era già in stato di abbandono ed era stata sostituita, per il culto, dalla nuova parrocchiale di Santa Maria. Restaurata nel 1707, San Vittore tornò a funzionare per tutto il XVIII secolo per poi essere nuovamente abbandonata e andare in rovina. Recentemente restaurata.

Ormai rimane solo il campanile e l’abside. Il campanile, piccolo e a pianta quadrata, con una bifora all’ultimo piano, è impostato sull’abside che presenta archetti e tre monofore. La muratura esterna alterna pietra e laterizi con la struttura a fasce, tipica dell’astigiano.

Chiesa di San Carlo di Viarigi

Descrzione:

La chiesa di San Carlo sorge nell’omonima frazione del Comune di Viarigi; l’accesso al sagrato, in posizione sopraelevata rispetto alla via pubblica, avviene da articolata scalinata. L’impianto, a navata unica con cappelle laterali, termina con presbiterio quadrangolare con piccolo coro e si orienta in modo canonico sull’asse est/ovest. La sacrestia, collegata a est con la casa canonica, è posta lato Epistola; il campanile è ubicato a ridosso del muro di fondo. Le volte, provviste di catene metalliche, si configurano a botte lunettate su aula e presbiterio, a botte con decorazioni a stucco sulle due cappelle laterali. L’illuminazione naturale è garantita da un’apertura centinata in facciata, chiusa da infisso con telaio ligneo e vetro. Il volume laterale destro, aggiunto all’impianto originario, ha alterato la composizione simmetrica della facciata che si presenta intonacata con basamento in rivestimento lapideo. Il corpo principale della facciata è delimitato da paraste laterali e lesene, interrotte da due trabeazioni, che delimitano sei specchiature: quella centrale inferiore ospita il portale di accesso, chiuso da porta lignea a due battenti e anticipato da breve gradinata, incorniciato da edicola con lunetta semicircolare sagomata all’intradosso, e fiancheggiato, nelle specchiature laterali, da due decorazioni in rilievo a oculo; la specchiatura centrale superiore è occupata centralmente da finestra incorniciata e centinata, nel cui vano è collocata una piccola statua di San Carlo. Il frontone a capanna definisce in sommità il timpano triangolare con al centro, in rilievo, oculo decorativo con acronimo DOM.


Pianta
Pianta a navata unica, orientata est/ovest, con due cappelle laterali con decorazioni a stucco, terminante con presbiterio quadrangolare rialzato di due gradini rispetto all’aula liturgica e retrostante piccolo coro; l’altare maggiore con portine laterali, è provvisto di tabernacolo con croce d’altare, gradini per candelieri e ricco retablo a edicola con colonne tortili e statue, decorazioni a stucco e pala d’altare dedicata a San Carlo Borromeo. La sacrestia, lato Epistola, risulta collegata all’area presbiteriale e alla casa canonica a est; il campanile si addossa al muro est del presbiterio. L’accesso principale avviene dal sagrato dopo aver superato una breve scalinata; entrando sulla destra si trova un vano di accesso alla tribuna lignea posta in controfacciata mentre sulla sinistra è collocato l’antico fonte battesimale. L’illuminazione naturale viene garantita da un’apertura centinata in facciata.
Facciata
Facciata intonacata con gradinata e basamento in rivestimento lapideo; la composizione è resa asimmetrica dalla specchiatura derivante dall’aggiunta della volumetria laterale a servizio della chiesa. Il corpo principale della facciata è delimitato da paraste laterali e lesene, interrotte da due trabeazioni, che delimitano sei specchiature: quella centrale inferiore ospita il portale di accesso, chiuso da porta lignea a due battenti e anticipato da breve gradinata, incorniciato da edicola con lunetta semicircolare sagomata all’intradosso, e fiancheggiato, nelle specchiature laterali, da due decorazioni in rilievo a oculo; la specchiatura centrale superiore è occupata centralmente da finestra incorniciata e centinata, nel cui vano è collocata una piccola statua di San Carlo. Il frontone a capanna definisce in sommità il timpano triangolare con al centro, in rilievo, oculo decorativo con acronimo DOM.
Impianto strutturale

Struttura portante verticale composta da paraste e pareti in muratura di mattoni intonacata terminante in sommità con cornicione d’imposta del sistema delle volte che presenta incatenamenti metallici; l’aula e il presbiterio risultano coperti da volte a botte lunettate; le due cappelle laterali sono coperte da piccole volte a botte con decorazioni a stucco. Il tetto si presenta a falde con manto in coppi di laterizio. Il campanile emerge dal profilo della copertura a pianta quadrata in muratura intonacata dotato di torre per orologio e cella campanaria terminante con cupolino piramidale e croce metallica sommitale.

 

 STORIA

VI - XVII (costruzione intero bene)

Costruzione a partire dalla fine del Cinquecento sotto il patronato dei padri Agostiniani di Lombardia. Nel 1619 è descritta ancora priva del tetto e con un unico altare. A metà del Secolo l'edificio è ampliato e assume la forma attuale: nella visita del 1658, infatti, è descritta di elegante struttura con tre altari.

1749  (descrizione intero bene)

Descrizione dell’edificio, nei verbali della visita di monsignor Felissano, in buono stato e provvisto del necessario per le celebrazioni. Sono specificati i titolari degli altari, oltre all'altare maggiore, ci sono l'altare di Santa Monica, al quale è eretta la compagnia della Cintura, e l'altare di Santa Apollonia. Nel verbale si specifica che questa chiesa dipende dal convento di Santa Croce di Casale, che a San Carlo aveva un piccolo convento [poi soppresso].

1872  (descrizione intero bene)

Descrizione, nella relazione compilata dal parroco, di capacità sufficiente per la popolazione, di forma rettangolare a navata unica, con pareti solide, in buono stato, dipinte di vari colori. Vi è un piccolo coro dietro all'altare maggiore. Il sacrario si trova in una cappella laterale, accanto all'altare di Sant'Apollonia. Il battistero si trova in fondo alla chiesa da lato del Vangelo, consiste in una vasca di pietra posta su una colonna e sormontata da un armadio di legno infisso nel muro; l'acqua si conserva in un recipiente di rame stagnato. Sopra il battistero si trova un quadro raffigurante Giovanni Battista nell'atto di battezzare Gesù. Dal Lato del Vangelo, accanto alla porta di ingresso, si trova un'acquasantiera in pietra.

1934  (consacrazione intero bene)

Consacrazione ad opera del vicario foraneo della diocesi di Asti in data 28 ottobre festa di san Simone.

1986  (passaggio di proprietà intero bene)

Passaggio dal patrimonio dell’ente Chiesa Parrocchiale di San Carlo in Frazione San Carlo di Viarigi a quello dell’ente Parrocchia dello Spirito Santo e di S. Carlo in Frazione Accorneri di Viarigi per D.M.I. in data 7/11/86 pubblicato sulla G.U. del 24/11/86 n. 273 ai sensi e per gli effetti della Legge 222/85.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Photogallery

 

 

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